16 Maggio 2024

Faccio da solo

(Autori di Passaggio)

“Faccio da solo, grazie.”

Inizi un giorno, per caso; magari il vicino che ti chiede se serve aiuto a portare la spesa o un collega che si propone di chiamarti l’ascensore visto che hai le mani impegnate. Inizi così per poi svegliarti un giorno e accorgerti che tutto ciò che fai, oggi, lo fai da solo.
Quasi come fosse una dipendenza, una necessità, un dovere. Come fosse l’unico modo al mondo di fare le cose. Da solo.
E questa esigenza è diventata talmente istintiva che ti infastidisce terribilmente qualsiasi aiuto esterno, di qualsiasi natura.
“FACCIO DA SOLO, GRAZIE”.
Ti accorgi di rispondere in maniera pure un po’ arrogante a chi vorrebbe soltanto sollevarti da una fatica per il puro piacere di farlo; senza tornaconti personali, senza doppi fini.
Perché, per quanto difficile da creder sia, esistono anche le belle persone.
Però è più forte di te. Hai tutto sotto controllo, sei perfettamente organizzato, non-hai-bisogno-di-nessuno.
Sei talmente indipendente che neanche ricordi più cosa si prova a lasciarsi andare alle cure di qualcuno.
E invece ne avresti così tanto bisogno…
E’ una sorta di armatura che ti sei costruito per difenderti e non ti sei reso conto che, al contrario, a lungo andare ti avrebbe distrutto.
Alterni giorni in cui vai fiero della tua autonomia, a giorni in cui ti odi, perché sei talmente autonomo da risultare insolente, quando in realtà eri una brava persona che poi è stata ferita una volta di troppo.
“Faccio da solo, grazie.”
Inizi un giorno, per caso, convinto che sarà la tua fortuna, poi diventa una dipendenza, e non fai altro che chiederti se, invece, sarà la tua condanna.
Autore: Anonimo