Se desideriamo fuggire da noi stessi, l’ ultimo posto in cui dovremmo andare a nasconderci è una relazione.
Lo scopo di una relazione intima è insegnarci ad affrontare dubbi, paure, giudizi e insicurezze. Se vivendo da soli riusciamo a tenere lontani dalla consapevolezza i nostri lati oscuri, farlo in una relazione intima è quasi impossibile.
Quando l’ altro ci fa venire dubbi o paure, come sempre avviene in una relazione intima, non vogliamo affrontarli direttamente. Non diciamo: “Oh, ecco la mia insicurezza che affiora”, sarà il caso di osservarla”. Incolpiamo l’ altro di come ci sentiamo: “mi sento insicuro perché lui non è stato gentile con me”.
Non è che l’ insicurezza fosse già presente e il partner si sia limitato a farla emergere? Forse nostro padre era brusco quando si rivolgeva a noi e, crescendo, ci siamo sempre sentiti inadeguati. Anche se papà non ci parla più in quel modo, la ferita può essere ancora aperta nel nostro subconscio. Non sapremmo che è ancora lì se qualcuno non la stuzzicasse, facendola riemergere. Quando le persone non sono gentili con me, penso di avere qualcosa di sbagliato, di essere inadeguato. Questa dinamica interiore appartiene a me, non al partner. Lui (o lei) ha solo fatto partire il vecchio nastro: ” Non vado bene”.
Mi porto dentro quel nastro da quando avevo due anni.
Voglio modificare il comportamento del partner o cambiare nastro? Il tentativo di cambiare il partner non avrà un successo sicuro e, anche se l’avesse, il tasto del registratore potrebbe essere premuto da qualcun altro (mia sorella, per esempio). Ci sono molte persone che, senza saperlo, potrebbero premere quel tasto. Non posso cambiarle tutte.
Perché allora concentrare l’ attenzione sul grilletto, quando posso eliminare le pallottole? Se la pistola non è carica, nessuno si farà male, anche premendo il grilletto.
Se voglio guarire questa ferita, devo capire che ci saranno molte situazioni in cui mi aspetterò che qualcuno sia gentile con me e mi approvi e quella persona invece sarà fredda, rude, cattiva e critica. Questo non significa che in me c’ è qualcosa che non va. Significa solo che quella persona non può soddisfare i miei bisogni in quel momento. Tutto qui. Non è un giudizio su di me. Potrebbe essere solo una fugace immagine riflessa di quell’ essere umano, che in quel momento è stressato o impaziente.
Il mio compito è guarire la mia ferita, anche se puoi essere stato tu a stuzzicarla.
Tutti abbiamo i nostri magazzini di illusioni-convinzioni riguardo noi stessi e gli altri che non corrispondono alla realtà. Quando le analizziamo, esse scompaiono, perché solo la verità può reggere la nostra indagine.
Una relazione intima offre occasioni infinite per esplorare le convinzioni profonde che hai su te stesso. Il partner è il pungolo che ti sospinge verso le aree di autoillusione più delicate. Portando alla coscienza vecchie ferite e false credenze, ti aiuta a risvegliarti. Ogni volta che litighi, la situazione contingente conta ben poco, contano invece molto i tuoi demoni, che sono stati disturbati e portati alla luce del giorno.
Il partner non è responsabile dei tuoi demoni, né tu lo sei dei suoi. Ma l’ uno fa da levatrice della consapevolezza dell’ altro. Vivere con un partner è come vivere con i genitori o con i figli. Tutte queste relazioni toccano i nostri punti dolenti. Ci provocano, scatenano esplosioni interiori o esteriori, e le nostre paure non possono più rimanere nascoste. Non è sempre piacevole.
Se ci aspettiamo che sia sempre o quasi sempre piacevole saremo tristemente delusi. Ogni relazione passa dalla fase romantica a quella realistica, all’ abisso della disperazione. Le coppie perdono lo stato di grazia, proprio come gli individui. Ognuno vive un’ oscura notte dell’ anima, e deve affrontare la lotta con il regno demoniaco. Le coppie che sfidano i propri demoni, e passano attraverso la paura, vincono una battaglia decisiva contro l’ ignoranza. Toccano il fondo dal punto di vista esistenziale e capiscono che l’ unico motivo del loro essere insieme è imparare ad amare e accettare se stessi. Questa è la via dell’ Ascensione.
Secondo una legge spirituale, qualunque cosa ci disturbi in un altro rivela una parte di noi stessi che non amiamo e accettiamo. Biasimare o trovare difetti nel partner non ci aiuta a incontrare quella parte di noi stessi o a riscattarla. Eppure è questo il fine sacro di una relazione.
Gli altri sono specchi che ci aiutano a trovare noi stessi.
Ogni relazione è uno specchio in cui impariamo a vedere e accogliere noi stessi: le parti che amiamo e ammiriamo e quelle che detestiamo o giudichiamo. Molte relazioni naufragano nelle acque infide delle proiezioni. è triste, ma è una realtà molto comune.
L’ unico modo per evitare la distruzione della relazione è assumerci la responsabilità dei pensieri e delle emozioni che sorgono dalle profondità della psiche, e non scaricarli sul partner. Se riconosciamo il nostro conflitto interiore e ci tratteniamo dal proiettare la colpa del nostro dolore sul partner, l’ altro diventa il più grande dei maestri.
L’ apprendimento di queste importanti lezioni su noi stessi trasforma la relazione in un cammino spirituale di conoscenza di sè e autorealizzazione. Dal partner impariamo qualcosa che nessun altro potrebbe insegnarci. Quante persone sono in grado di provocarci e allo stesso tempo amarci profondamente, mentre guardiamo in faccia l’ odio che nutriamo per noi stessi? Al mondo non esiste guru migliore del nostro partner, una volta che riconosciamo il fine spirituale della relazione.
Il nostro viaggio giunge a compimento quando siamo in grado di vedere e accogliere tanto l’ innocenza del partner, quanto la nostra. Dopo aver attraversato il mondo indistinto dell’ attacco reciproco e delle proiezioni, ed essere sbucati alla luce dell’ accettazione e del perdono, ci ritroviamo custodi del Sacro Graal, il simbolo supremo dell’ integrazione psichica, del potere e della pienezza interiore.
Le ricompense sono immense, indescrivibili. Ma pochi osano portare a termine il viaggio dalla frammentazione all’ integrazione. Pochi hanno il coraggio di perdere lo stato di grazia, seppellire le fantasie inutili dell’ amore romantico e incontrare il mondo indistinto dei demoni interiori al fine di imparare ad assumersi la responsabilità della propria guarigione. Il partner ci indica la strada, ma non può camminare al posto nostro.
Molti si gingillano sulla soglia della responsabilità, voltandosi indietro non appena la relazione diventa dolorosa. Non ci piace guardarci allo specchio. Preferiamo credere alle fantasie romantiche, che non sono altro che una fuga da noi stessi, convinti di trovare il partner perfetto dietro il prossimo angolo.
Ogni relazione che non è dedicata alla crescita reciproca e alla scoperta di sè finisce davanti a questo fiero ostacolo. Solo le anime più coraggiose – quelle che si sono concesse il tempo di passare attraverso paure e dolore – lo superano. Le loro relazioni sono scuole di vita, laboratori in cui, dopo lunghi e pazienti studi, possono costruire il veicolo spirituale che alla fine li condurrà a casa.
11 Settembre 2021
Il Gioco degli specchi
(Autori VIP)
Autore: Paul Ferrini