5 Maggio 2024

MATRIX È DENTRO… NON FUORI

(Autori VIP)

Se ti osservi profondamente, comprenderai che tutto ciò che vedi negli altri in realtà ti appartiene.
Il mondo è lo schermo sul quale proietti te stesso, tutto ciò che nascondi in profondità, cose che vedi volentieri negli altri, ma che non accetteresti mai di vedere tanto volentieri anche in te stesso.
Il lavoro pratico su se stessi non è altro che questo: conosci te stesso.
Ognuno pensa, vede, sente ed interpreta in base a ciò che egli è, il suo livello di coscienza.
Le paure, i desideri e i bisogni repressi, le ambizioni più nascoste… ti forniscono la trama della proiezione, lo schema sottostante.
Una persona gelosa e invidiosa dentro, vedrà persone gelose ed invidiose dappertutto.
Ma lei non si riterrà affatto così.
Una persona avida dentro, crederà di essere generosa e altruista, di fare le cose per gli altri, e penserà di essere circondata da persone avide ed egoiste.
Una persona che si comporta con semplicità ed umiltà, che però si sente sempre circondata da persone arroganti e presuntuose, questo dovrebbe farci riflettere.
Se sei un ladro dentro, anche se non lo credi, avrai sempre paura che qualcuno ti freghi o che ti derubi.
Diventerà una tua ossessione.
Questa è la chiave per comprendere i lati ombra: le nostre fissazioni ed ossessioni.
Serve qualcuno che abbia già in se stesso una certa caratteristica per riuscire a vederla anche negli altri.
Ognuno vede ciò che è…
Una persona meditativa, una persona che vive attraverso la sua consapevolezza e cuore, comincia gradualmente ad uscire da questo meccanismo, perché vive fuori dalla mente che proietta.
Vedrà semplicemente ciò che è… senza proiettarci sopra nulla.
E senza alcun bisogno di giudicare.
Da dove nasce il bisogno cronico di giudicare sempre, comunque e chiunque?
E qui non intendo il discriminare che è una qualità dell’intelligenza e della consapevolezza, che funziona ancora meglio in uno stato di non mente.
Il bisogno cronico di criticare e giudicare ci serve per liberare il nostro mondo interiore quando è pieno di tensione, carico di emozioni negative, carico di frustrazione… sentiamo (meccanicamente) il bisogno di liberarlo da questo peso.
Ed allora si getta sugli altri il nostro materiale psichico rimosso, con grande sollievo e soddisfazione.
E poi diremo che non siamo noi a sbagliare, sono gli altri.
Ma rimane il fatto che, tu puoi trovare negli altri, solo ciò che sei.
Negli altri tu puoi vedere sempre e solamente te stesso.
Dieci persone guardandone una, ognuna di quelle dieci esprimerà un giudizio in relazione, non alla persona osservata, bensì al proprio materiale interno.
In pratica…
Ognuno non fa altro che litigare con le sue stesse proiezioni… quando si trova a litigare con gli altri.
Si litiga coi propri lati ombra.
Anche in positivo…
Ognuno si innamora delle proprie proiezioni… quando s’innamora di qualcuno, e fa l’amore con i propri lati ombra, anche se positivi stavolta.
Da qui: l’attaccamento, l’avversione, l’indifferenza.
Attaccamento, in relazioni alle nostre proiezioni positive.
Avversione, in relazione alle nostre proiezioni negative.
Indifferenza, nel caso in cui, gli altri, non corrispondono a nessuna delle nostre proiezioni.
Quindi…
MATRIX è dentro, non fuori.
Credere che sia fuori è l’ennesimo trucco della mente per sviare le indagini e per farti guardare altrove, ma non in te stesso.

Autore: Roberto Potocniak