Non incontriamo l’altro, ma le nostre aspettative e pretese.
Parliamo dell’altro come se lo conoscessimo, diciamo di amarlo o di odiarlo, ma è solo un nostro sogno.
Crediamo di poter dar consigli e aiutare, ma lo facciamo solo per convenienza.
Siamo falsi altruisti, falsi pacifici, falsi moralisti, falsi consiglieri, falsi innamorati.
Siamo solo illusi.
Incontrare questa delusione ci dovrebbe porre nelle condizioni di iniziare a rivedere il nostro banale concetto di rispetto, amicizia e amore.
Non sappiamo niente, abbiamo frainteso tutto.
Questo è l’inizio di una seria presa di coscienza.
Se ciò non avviene, se credo ancora che l’altro è lì, colpevole o meritevole, che esiste separatamente da me, posso ingozzarmi di aforismi e mangiare libri di spiritualità e religione senza aver colto il senso.