3 Febbraio 2014

Matrix: una parabola moderna

(Autori VIP)

Uno degli aspetti più evidenti di Matrix, un aspetto che è evidente anche per lo spettatore più sprovveduto, è la stretta connessione tra elementi narrativi e allusioni palesemente scoperte ad opere che sono patrimonio del modo di sentire e di vedere della cultura postmoderna (non è proprio un caso la citazione del libro Simulacra and Simulation di Jean Baudrillard, la bibbia del modo di sentire postmoderno: il libro viene usato come il contenitore dove Neo nasconde i propri dischetti pirata; si tratta di un testo filosofico che cerca di penetrare l’idea di cosa sia reale e cosa sia semplice simulazione; Neo apre il volume al capitolo “On Nihilism”).
Il film presenta una serie complessa di simbologie religiose e letterarie che riescono senza dubbio a spiegare meglio il senso stesso della pellicola.
L’elemento preponderante all’interno di questa simbologia è senza dubbio dato dal versante del sentimento religioso di origine gnostica.
Gli gnostici intendevano il Dio come un’entità che raramente si lascia coinvolgere da questo mondo. Questo Dio ha come suoi sostituti un gruppo di una trentina di creature spirituali chiamate eoni, tutti assieme questi eoni formano il pleroma, la ‘pienezza’.
Nella mitologia Gnostica un eone di nome Sophia (saggezza) generò un essere spirituale dai grandi poteri ma dalla scarsa intelligenza che credeva d’essere il dio definitivo. Questo essere prese una parte dell’essenza divina del pleroma e con essa plasmò il mondo creato e gli Arconti, i guardiani e i difensori del mondo.
È relativamente facile tracciare un parallelo tra queste figure e gli agenti Smith, Brown and Jones del film: sono responsabili del mantenimento dell’ordine e della sottomissione alla realtà artificiale; lo stesso Morpheus in fondo non fa che confermare la cosa quando dice “controllano tutte le porte, hanno tutte le chiavi.”
Il termine agenti, invece, si ricollega alle nuove tendenze della ricerca sulla IA.

A questo eone venne dato il nome di Demiurgo (Demiurgos), l’artefice semi-divino.
Tale creazione del mondo viene intesa in senso negativo e come prigione per lo spirito umano. Secondo la visione gnostica, ogni essere umano, volente o nolente, serve questo falso dio in una specie di sonnambulismo. Il mondo illusorio che le IA hanno posto di fronte agli occhi dell’umanità per nascondere la verità si ricollega al Demiurgo, al falso Dio, che mise assieme un mondo raffazzonato e che non è altro che un’estensione corrotta del Vero Dio (come detto la somiglianza è avvalorata dalla corrispondenza tra la figura degli Agenti e quella degli Arconti).
Questo parallelo con lo gnosticismo si fa più evidente con le parole dell’Agente Smith in cui descrive il primo mondo creato da Matrix, il “mondo perfetto”, che non sarebbe altro che un parallelo con la visione gnostica del Giardino dell’Eden.

Autore: The Matrix